Rimas Sakalauskas è un artista visivo nato nel 1985 che opera nel settore della multimedialità.
Ha studiato Fotografia e Media Art alla Vilnius Academy of Arts and Royal College of Arts di Londra.
Le sue videoscenografie sono state presentate in diversi teatri in Polonia e Islanda, ed in concerti in Europa e Asia.
Tra le importi esperienze ricordiamo le video proiezioni per lo spettacolo "Independent people" (diretto da Thorleifur Arnarsson) nel National Drama Theatre of Iceland a Reykjavík, per l'opera di Onute Narbutaitė "Cornetto" (diretto da Gintaras Varnas) nel Lithuanian National Opera and Ballet Theatre, e quella per il concerto di Philip Glass "American Four Seasons" a Lione, Francia.
Tra i più importanti riconoscimenti citiamo il primo posto nella media art Grand Prix awards in Open Category presentato da Turku (Finlandia) - Capitale Europea della Cultura 2011 e nel 2013 ed il premio per la migliore installazione alla IV International art fair ARTVILNIUS’13.
“Bipolar”, 2015, 9’59’’
Bipolar mette in scena il rapporto conflittuale dell’uomo con la natura, madre a volte ostile (come quella del buio periodo invernale islandese a cui l’opera si ispira) e risorsa da gestire e l’estemporaneità della presenza dell’uomo sulla terra. Il terreno viene a popolarsi di figure umane (in particolare volti) che ne mutano la morfologia mentre a loro volta sono in continua mutazione. E’ la metafora del lungo processo di transizione di forme che è l’evoluzione della specie, che plasma ed è plasmata dal mondo circostante.
Successivamente la terra viene a liquefarsi divenendo pelle fluida sui volti colanti, dagli occhi vuoti e le bocche aperte, lentamente riassorbiti nel flusso terracqueo a mostrarci come, se anche lascia un forte segno destinato a permanere e a caratterizzare l’ambiente per un certo periodo, in ogni caso l’umanità sia sulla terra, di passaggio e le sue tracce per quanto profonde saranno riassorbite dall’ambiente/pianeta.
Una natura che si mostra nella sua forza estrema, molto più potente di quella dell’uomo che, cercando in essa una collocazione, troppo spesso si illude di poterla governare andando incontro a pesanti sferzate e gravi sconfitte... Un immaginario che emerge anche dal romanzo “Gente indipendente” dello scrittore premio Nobel per la letteratura islandese Halldór Laxness.
Video: Rimas Sakalauskas
Musica: Hogni Egilsson, Gudmundur Gudmundsson