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SITO WEB http://presenzevideo-soniche.blogspot.com/

Saranno esposte le opere di:
Nicola Bettale, Robert Cahen, ELASTIC Group Of Artistic Research, Cristiano Ramunno, Laura Santamaria, Lino Strangis, Studio Azzurro

In occasione dell’evento verrà presentato il video trailer di PYCTA, spettacolo multimediale di ALTROEQUIPE


Inaugureranno l’evento: Silvio Di Francia (Ass. alle Politiche Culturali), Dante Pomponi (Ass. alle Politiche per le Periferie, lo Sviluppo Locale e il Lavoro), Ivano Caradonna (Presidente del V Municipio), Massimiliano Marcucci (Delegato alla Cultura e allo Sport del V Municipio), Marco Piccozza (Delegato alla semplificazione amministrativa e alle Nuove Tecnologie del V Municipio)


L’evento è stato ideato e realizzato dal gruppo Le momo electronique in collaborazione con l’Ass. Boccaleone, con il patrocinio del MLAC (Museo Laboratorio di Arte Contemporanea) dell’Università “La Sapienza” di Roma, diretto da Simonetta Lux e coordinato da Domenico Scudero, del V Municipio, dell’Assessorato alle Politiche Culturali e di quello alle Politiche per le Periferie, lo Sviluppo Locale e il Lavoro del Comune di Roma.

Orario: dal 2 al 7 giugno 2007 dalle 11:00 alle 19:30
Per informazioni: Ufficio stampa
Chiara Ciucci Giuliani 349 3786806, Veronica D’Auria 349 2304021, Manuela Micari 347 4048341, Giulia Tolino 347 2947570

http://www.lemomoelectronique.com/
presenzevideo-soniche@lemomoelectronique.com

Castello della Cervelletta,
via della Cervelletta n°1, 00155, Roma
Come arrivare: stazione metro B Rebibbia, Bus 437-447, fermata Tor Cervara/Cervelletta a piedi per 250m; A24 Roma-L’Aquila direzione G.R.A. uscita Tor Cervara

 

 

​Presenze video-soniche

​Mostra di arti elettroniche al Castello della Cervelletta

a cura di Veronica D’Auria

dal 2 al 7 giugno 2007
Inaugurazione sabato 2 giugno ore 18:00



Presenze video-soniche, collettiva di arti elettroniche al Castello della Cervelletta in Roma, è un evento ideato con l’intento di realizzare uno spazio collettivo in cui le opere di giovani artisti si incontrano e co-abitano con quelle di alcuni tra i maestri più affermati al mondo. L’idea di allestire gli spazi del castello intende concretamente unire il dirottamento dell’arte dai luoghi ufficiali con la rivalutazione del territorio e dei beni culturali, per così dire “decentralizzati”, lontani dai percorsi “turistici”.
Non solo quindi si porta l’arte nelle “periferie”, ma si tenta di spostare, quantomeno saltuariamente, l’interesse del mondo della cultura al di fuori del circuito tradizionale e quindi dalle zone urbane in cui questo agisce.

Il riferimento alla dimensione spettrale del castello, come infestato da fantasmi, non intende solo rifarsi al mondo fiabesco, ma tenta di fare di questo background popolare un “pretesto retorico” per porre in evidenza la particolare alterità congenita alle audio-visioni di cui la mostra si costituisce: non semplicemente un qualcosa di astratto, un che di estraneo che va ad aggiungersi, giustapporsi al mondo, bensì apparizioni di invisibili e inaudibili “presenze” nascoste nel/dal mondo stesso. Il castello diviene così luogo di non luoghi rivelatori dell’essenza nascosta di tutte le cose, ambiente, terra di mezzo tra il mondo e l’oltre del mondo, l’ordinario e lo straordinario celato nell’ordinario stesso. Le opere di questi artisti, pur diversificandosi tra loro nei presupposti teorici come nelle modalità di realizzazione e quindi d’interpretazione dei dispositivi elettronici, hanno in comune la caratteristica di far emergere e porre in audio-visione processi altrimenti inaccessibili, in cui a svelarsi non è solo la natura dei dispositivi ma la natura stessa, i suoi processi di continua formazione ed i meccanismi della percezione. Basti pensare alla motilità dei paesaggi nelle visioni viandanti di Cahen o al sovrapporsi di modalità e punti di visione che troviamo nelle opere di Strangis.

 

 

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