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My Cat Is Alien (MCIAA)

Sito web: http://www.mycatisanalien.com/

 

I MY CAT IS AN ALIEN (MCIAA) sono un duo di outsider di fama internazionale formato dai fratelli Maurizio e Roberto Opalio, radicali compositori istantanei di musica sperimentale e artisti intermediali. Si formano a fine 1997 a Torino, per poi trasferirsi in una remota e segreta regione delle Alpi Occidentali. La “missione” di MCIAA è di mettere in discussione il concetto stesso di musica e arte contemporanea, sovvertendone le regole e i concetti che ne stanno alle fondamenta. Una consistente mole di opere di valore poetico ed estetico-filosofico estremamente innovativo ha valso loro la copertina della prestigiosa rivista The Wire. I MCIAA rappresentano un’unica entità intermediale, che ingloba musica, live performance “sciamaniche”, “poesia cinematica”, installazione, pittura e disegno, fotografia, design, scrittura e poesia, edizioni fonografiche e libri d’artista.

Entrambi polistrumentisti, nel 2012 i MCIAA riforgiano il proprio sound con strumenti a corda autocostruiti di Maurizio Opalio e piccole apparecchiature elettroniche decostruite e riassemblate di Roberto Opalio, oltre ai suoi sempre distintivi flussi vocali privi di parole (“wordless vocals”).

Sin dagli esordi i MCIAA realizzano vari progetti discografici e di collaborazione assieme ad alcuni tra i più influenti musicisti e artisti visivi della scena internazionale, tra cui Sonic Youth, Christian Marclay, Thurston Moore, Keiji Haino, Jim O'Rourke, Lee Ranaldo, Michael Morley /Dead C, Loren Connors, Nels Cline (Wilco), Text of Light, Steve Roden, Okkyung Lee, Mats Gustafsson, Jean-Marc Montera.

I MCIAA hanno licenziato oltre 150 album alle più rinomate case discografiche internazionali del settore, e partecipato a molti dei più importanti festival ed eventi internazionali di musica e arte multimediale tra cui ATP Festival curato da Thurston Moore (UK), Incubate Festival (Olanda), KRAAK Festival (Belgio), Cafe Oto (Londra), La Batie festival - Victoria Hall (Ginevra), CCA Center of

Contemporary Arts (Glasgow), Theater Coliseum (Porto), Razzmatazz (Barcellona), Ancien Belgique (Bruxelles), Stimul Festival (Praga), Fondazione Mazzotta (Milano), GRIM (Marsiglia), VPRO radio&TV (Amsterdam), Netmage Festival (Bologna), Extra Festival (Torino), Festival Sotto Le Stelle (Ferrara), Festival International de Musique Actuelle de Victoriaville (Canada), Musiques

Innovatrices Festival (Francia).

 

 

 

Il lavoro dei MY CAT IS AN ALIEN si mostra come un fuoco, un ciclo continuo da cui prendono forma suoni e visioni, un approccio alla ricerca permanente che li ha portati negli anni a numerose variazioni nell'assetto (strumenti e tecniche messi in gioco) pur rimanendo immersi nella loro coerente poetica. Dalle prime esperienze in cui chitarre scordate divenivano orchestra di rumori al di là di ogni forma compositiva consolidata, alle più recenti esperienze di noise elettronici, spoken words interpretati con grande fantasia creativa e “virtuosismo” (nell'unico senso positivo del termine) vocale e strumenti a corde autocostruiti, sono sempre riusciti a trovare una dimensione in cui risiede un qualcosa che fu anche nel nervo essenziale della tragedia greca. Si tratta letteralmente di una forsennata e mai sospesa ricerca di fenomeni dalla potenza originaria che sa rimanere ben lontana da ogni forma di nostalgia per la tradizione (in cui è facile cadere se non si comprende adeguatamente il vero senso dell'essere come fenomeno mutevole): solo così la verità dell'originario, sempre “aggiornata”, può essere evocata, cercando l'essenza di tutte le cose in un tempo eterno, fuori dallo scorrere del tempo, ma sempre con strumenti e linguaggi differenti, che possano quindi essere esperienza immersiva ed affascinante per l'uomo contemporaneo e la sua differente idea di bellezza. Nelle ambientazioni sonore dei MY CAT IS AN ALIEN è possibile venire a contatto con forze arcaiche eppure estremamente moderne; emerge un radicale legame alla terra ma in una visualizzazione altra della terra, come pianeta immerso nello spazio:l'occhio e l'orecchio si sganciano dall'antico zoom sul microscopico mondo su cui ci troviamo e allarga la sua inquadratura allo spazio infinito. In questa performance Maurizio e Roberto Opalio abitano ancora una volta la dimensione scenica con un “rituale di natura arcana e sciamanica” nel quale il gesto sonoro è fondatore di uno speciale linguaggio di segnali per le antenne di forze spirituali ai confini del cosmo. La danza della mente scivola in una trance, trovata ai piedi dell'altare di luce bianca (il video in proiezione: l'opera di poesia cinematica dal titolo The Antigravitational Sense Of Nothingness, ri-editata ad hoc) che diviene luogo di apparizioni, tale da accogliere fenomeni che sovvertono la fisica e travalicando i confini del mondano e del normale, ci offrono uno sguardo su forme di conoscenza che si possono solo intuire. Come sacerdoti di un misterioso culto alieno, in comunicazione con il sacro, che offrono i loro doni al cospetto del senso antigravitazionale del nulla, “il non-luogo in cui Alpha e Omega si ricongiungono fino ad autodissolversi”.

"La nostra missione è una granitica dichiarazione d'intenti di natura radicalmente intellettuale, filosofica e fortemente poetica contro la vacuità e l'oscurità dei tempi in cui viviamo. E' un rivoluzionario "atto di bellezza" offerto alla razza umana, in quanto ogni persona ne ha assoluta necessità, anche - e soprattutto - quando non ne è consapevole."- ROBERTO OPALIO / MY CAT IS AN ALIEN (da un'intervista di Philippe Robert, scrittore e critico, autore di Musiques Expérimentales, Edition Le mot et le reste).

 

                                                                                                                                         testo Lino Strangis, virgolettato Roberto  Opalio

Performance My Cat Is An Alien, Shamans of Digital Era, 4-5 settembre 2015, Largo di Pietralata, Roma

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