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Francesca Fini

Biografia/Curriculum: https://www.francescafini.com/about-me-1

Sito: http://www.francescafini.com/


Nata nel 1970 a Roma dove vive e lavora. Videoartista e live media performer.

Con una profonda formazione come artista digitale, ha lavorato per 15 anni nel campo della produzione tv.

Nel 2000 incontra l'artista americana Kristin Jones e collabora con lei al progetto "Tevereterno", creando installazioni per la città di Roma.

Attualmente partecipa come videoartista e live media performer a numerose mostre in musei e gallerie in tutto il mondo e a festival internazionali come Magmart, Cologne Off, Fonlad, Berlin Directors Lounge, Videohlica, Contravision Film Fest, WRO New Media Art Biennale.


 

"WITH AN HELMET - a love letter", 2013, 6’

 

Dal microcosmo degli oggetti e degli alimenti che si trovano in tutte le cucine italiane, che fanno da contrappunto alla nostra quotidianità e ci caratterizzano veramente come popolo, parte una riflessione sul macrocosmo degli ideali su cui dovrebbe essere impostata la nostra vita. I quattro articoli della costituzione che reputo più importanti vengono ricostruiti con i gesti della vita di tutti i giorni, in una trasposizione ironica che allude all'implicito tradimento quotidiano di questi valori che avviene altrove e lontano da noi. Le lettere dell'alfabeto fatte coi maccheroni, che una mano invisibile compone e poi divora avidamente, scandiscono le parole della costituzione recitate in lentissima e alienante litania: "L'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro, la sovranità appartiene al Popolo". Il popolo sovrano è un cervello di spaghetti servito sotto un casco giallo da operaio. "La Repubblica promuove la cultura e tutela il paesaggio" e la tovaglia diventa una discarica dove volano, come sacchi neri della spazzatura, le teste dei bronzi di Riace, riesumati dal fondo del mare per finire nello scantinato di un museo, mentre una mano guantata di nero scuote istericamente un bicchiere pieno di monetine. "L'Italia ripudia la guerra" e così un F35 diventa il vassoio che porta in tavola un altro piatto di pasta, mentre bacchette cinesi cominciano a sostituire posate d'acciaio e la faccia sorridente del clown di McDonald occhieggia sotto una pioggia di dollari. Una scodella con acqua e olio illuminata da una candela, sopra la celebre foto del ritrovamento del cadavere di Aldo Moro, simboleggia ironicamente i grandi misteri di Pulcinella che tormentano questo paese, tra sedute spiritiche, esoterismo d'accatto da loggia massonica e il retaggio di una cultura retrograda e credulona. Il paese di chi non sa nulla, di chi quando sa non parla, di chi si indigna e invita gli altri parlare, di chi quando parla scopre intorno a se' il deserto. Il paese di chi è sempre sacrificabile e di chi è sempre intoccabile per grazia ricevuta. E così un bicchiere di vino viene rovesciato sulla tavola e diventa la macchia di sangue su sui compare in dissolvenza la sagoma di Federico Aldrovandi. E poi la bandiera, che un articolo della costituzione descrive nel dettaglio, che viene fatta volare via in un impeto prepotentemente fisico che nasce dal cuore. Una rabbia che si sfoga e si estingue in un attimo, come l'indignazione e il disgusto del anime belle del nostro paese. 
E anche questa è l'Italia, nella mia lettera d'odio e d'amore.

 

"WOMBS", 2012, 6’10’’

 

"Come ti vedi allo specchio? Noi non ci vediamo mai come ci vedono gli altri, non vediamo come siamo veramente. Wombs è una sorta di sogno sulla femminilità. Una donna incontra il suo golem, un pezzo d’argilla senza caratteristiche, da plasmare a piacimento.

Il golem è un doppio della donna, ma un doppio amorfo, un soggetto appena nato e ancora sigillato nella sua purezza e innocenza feroce. Una divinità (forse malvagia), che è figlia e madre allo stesso tempo, nel cui grembo la donna si nasconde per trovare pace."

scritto e diretto da Francesca Fini

starring Eithel Di TondoMusica di Sanmi

 

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